TI – JA – SI… Il “mio” mosaico!

IMG_5737Sarebbe contento il mio compagno, appassionato di Medioevo e di mondo latino e greco, di sapere che la parola “mosaico” deriva proprio dalla forma latina medievale del XIV secolo musaĭcum (opus) cioè “(lavoro, opera) dedicato alle Muse”: si narra, infatti, che le grotte artificiali dedicate alle muse nelle ville romane venivano decorate con una specie di mosaico. A me, al contrario, spiace che questo termine abbia le proprie origini nel Medioevo… Sarà che fin da piccola a scuola me ne parlavano come di un periodo oscuro, cupo e triste per quel buio dell’ignoranza che sembrava caratterizzarlo… Sarà poi davvero così?
In fondo nel Medioevo sono apparsi i primi mulini ad acqua, l’aratro pesante, l’orologio meccanico, gli occhiali, la stampa a caratteri mobili… !!!

Ritornando a noi, per la mia forma mentis un po’ mi spiace; d’altro canto, invece, mi rallegra che ci sia una certa qual connessione con le muse, figlie di Zeus e la Dea della Memoria (come si chiamava già? Mi sfugge ora il suo nome… 🙂 ) e quindi dee esse stesse, talmente divine da detenere un posto altissimo, anzi unico, nella gerarchia degli Dei dell’Olimpo: rappresentavano l’ideale supremo dell’Arte intesa come verità del “Tutto” ovvero eterna magnificenza del divino!

Questo blog vuol proprio esser un luogo di discussione e scambio di informazioni artistiche e culturali… E cos’è l’arte se non l’espressione di qualcosa di più alto di noi, di metafisico seppur non necessariamente identificabile con un esser divino ben preciso! A mio avviso, tuttavia, nell’arte, pur essendoci qualcosa di superiore, un’energia attrattiva verso l’alto, verso l’esterno da te così forte da estraniarti da tutto il resto che ti circonda, coesiste anche un aspetto più terreno in quanto frutto delle mani (e del pensiero) di un uomo, di un essere che di divino spesso ha ben poco ed allora ecco che entra in gioco l’altra faccia del mosaico, quella fatta di tasselli da combinare tra loro, da ordinare, da incastrare affinché si componga l’immagine di cui si era fatto solo uno schizzo veloce nel cartello, come la migliore tradizione musiva insegna di modo da tracciare il percorso che le tessere devono fare prima di giungere al risultato finale, in un rapporto costante con la pittura che le precede e su cui si basano con maggior o minore inclinazione e pressione così da sortire effetti differenti a seconda della mano che sta componendo il mosaico. Mettere a posto i pezzi raccolti in questi anni di totale dedizione al mondo arabo-islamico ma anche cristiano, ebreo, ateo… (magari questo sarà l’argomento di un post…), riordinarli dando loro un senso migliore di quanto sia riuscita a fare finora, raccoglierne altri di colori, sfumature, profumi diversi e incastrarli con quelli che ci sono già… Ma anche scartarne altri finora considerati fondamentali con l’intento di creare un quadro sempre più chiaro ma anche in continuo movimento e cambiamento delle zone in questione a partire dalle loro proposte culturali ed artistiche.

Questo sarà il “mio” mosaico a cui anche voi potete contribuire con i vostri tasselli sperando di costruirne uno che riesca a incantare e stupire… Da quale pezzo iniziamo??? Io ho iniziato da alcuni pezzi della mia vita professionale e personale importanti dalle cui prime due lettere iniziali (TI-ziri, JA-whara, SI-mone) nasce questa idea… E voi?

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